Non scrivo articoli ClickBait
Non mi piace prendere in giro la gente, nemmeno se mi pagano.
A chi non è mai capitato di imbattersi online in titoli di articoli, o immagini di anteprima dei video, che attirano l'attenzione e mettono la voglia di cliccare per visualizzare il contenuto? Ecco, questo tipo di contenuti sono chiamati CLICKBAIT, "Acchiappaclic" in italiano.
A volte un titolo o un immagine ci possono attirare perchè semplicemente ci interessano davvero, ma in realtà ormai l'80% minimo di contenuti pubblicati online viene prodotto sotto quest'ottica: indurre a tutti i costi l'utente a cliccare, in modo da generare entrate pubblicitarie.
Molte volte questi articoli poi non riflettono per niente il contenuto reale. Su YouTube ad esempio, quante volte apri un video per un immagine di anteprima, che poi non trovi nel filmato? Oppure i tanti articoli intitolati tipo "cambia tutto con questa procedura" e poi in realtà ha estremizzato una piccola modifica, o addirittura non ne parla.
Non scrivo questo tipo di contenuti, nemmeno a pagamento
Il ClickBait è una pratica che Google, l'azienda che si può dire "comandi internet" e non solo (per ora), condanna fermamente. Al contempo però, propone spesso e volentieri, attraverso la sezione "Notizie - Discover", articoli che definirli non clickbait vuol dire negare l'evidenza. L'attività del Ghost Writer è molto utilizzata per questo tipo di articolo, tanto non ci metti la firma, e ti pagano. Ma vuol dire prendere in giro chi legge, e contribuire a rendere internet un luogo pericoloso, tutt'altro che al servizio delle persone.
Gli scrupoli morali non hanno certo reso l'uomo ricco, ma la storia rimane scritta, e sono sempre stato uno che sceglie da che parte stare.